Dopo anni di prestigiosi incarichi internazionali, dal campo bancario a quello dell’energia, Luciano Cesarini, di professione ingegnere ma da sempre appassionato di agricoltura, decide di dar vita alla sua impresa legata alla vite e al vino. Dopo varie ricerche lungo il “tracciato” (Signæ) della Antica Flaminia, dall’era miocenica ad oggi, si innamora di un terreno vicino alla “Caupona del Bastardo”, proprio nella zona in cui, si narra, visse un oste che serviva un vino “dolce e profumato” alle genti che si recavano a Roma. I catasti urbano del 1312 e Gregoriano del 1800 certificano la vocazione vitivinicola millenaria del territorio, dunque proprio su quel colle, con il fratello Giuseppe e la moglie Fiorella Sartori, sceglie di costruire la propria cantina. Sintesi delle più moderne tecnologie applicate alla tradizione, è un modello unico e personale che attira tecnici e studiosi di tutto il mondo. Molte le iniziative culturali di successo ideate dal fondatore, tra cui spiccano quelle legate al vino Rossobastardo.